CHI SONO

Una parte della salute sta nel voler essere curati.  

(Lucio Anneo Seneca)

 

 

Il Dott. Motta si è laureato con Lode in Fisioterapia e in Scienze dell’Educazione Motoria. Successivamente ha conseguito una specializzazione in Posturologia, in Terapia manuale e il Master in coordinamento e management delle professioni sanitarie.

Ha sviluppato maggior esperienza nel trattamento delle patologie ortopediche, sia nell’ambito delle problematiche articolari: della colonna, della spalla, del polso-mano, dell’anca, del ginocchio e della caviglia-piede, che in quelle muscolo-scheletriche.

Ha competenza nella riabilitazione post-intervento di chirurgia ortopedica, seguendo la riabilitazione in ogni sua fase.

Segue inoltre le problematiche dello sportivo sia pre che post competizione, con particolare attenzione alla prevenzione degli infortuni.

Attualmente il Dott. Motta è Docente al Corso di Laurea in Fisioterapia per la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano.

Visita in libera professione presso lo Studio Fisioterapico Dott. Umberto Motta a  Milano in Via Privata Piero Martinetti, 12  (MM Gambara) su appuntamento.

SERVIZI

Nello studio è possibile effettuare su appuntamento le seguenti prestazioni:

La visita fisioterapica è consigliata dal proprio medico curante in tutti quei casi in cui il paziente soffra di problemi e patologie di natura ortopedica, traumatologica, neurologica, reumatologica e angiologica o dopo un intervento chirurgico per cui è richiesto un percorso di Riabilitazione e recupero funzionale.

Una postura scorretta è caratterizzata da un insieme di segni caratteristici evidenziabili tramite specifici esami clinici e strumentali la cui valutazione è di estrema importanza a livello preventivo e terapeutico. Una postura disarmonica può essere correlata con una gamma di disturbi di varia gravità, dal mal di schiena, alla cefalea, a dolori articolari e muscolari.

L’esame permette una valutazione anatomica e funzionale del piede, fornendo una registrazione grafica della pressione esercitata sul terreno. Lo studio della distribuzione di queste pressioni consente di valutare la biomeccanica posturale e locomotoria unitamente alle sue variazioni patologiche.

La Tecarterapia, nota anche come Tecar o Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo, è un tipo di trattamento elettromedicale, che trova particolare impiego nella cura di traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico.
Diffusa soprattutto in ambito fisioterapico, la Tecarterapia consiste in un massaggio praticato con un manipolo capace di ridurre il  dolore e accelerare la naturale riparazione dei tessuti, quando siano infiammati o lesionati

Gli effetti biologi, prodotti dalla Tecarterapia, sono tre e consistono, brevemente, in:

  • Incremento del microcircolo
  • Vasodilatazione
  • Incremento della temperatura interna

La Terapia a Vibrazione Locale è una soluzione non invasiva per regolare il tono muscolare, alleviare il dolore, stimolare l’aumento della circolazione sanguigna e linfatica e aumentare la sensibilità. Grazie alla sua efficacia la Terapia a Vibrazione Locale NOVAFON viene impegnata da decenni nella riabilitazione, in fisioterapia, Logopedia, Ortopedia, Terapia Occupazionale ecc.

Viene praticata a seguito di ingessature, applicazioni di tutori, interventi chirurgici e traumi. Aiuta in sostanza a riprendere il normale svolgimento delle attività fisiche tramite una riabilitazione specifica. E’ particolarmente indicata nei casi di necessità di recupero muscolare ed articolare.

La terapia del movimento mira a ristabilire la normale funzionalità muscolare, miofasciale, articolare e di coordinazione del movimento di uno o più arti e, di conseguenza, di tutto il corpo. Viene effettuata, in genere, inizialmente in maniera passiva e poi attiva-assistita e attiva. È indispensabile in caso di interventi chirurgici a carattere ortopedico sia come preparazione ad essi.

Si tratta di una tecnica di fisioterapia nella quale si effettuano delle prese con ampia superficie d’appoggio. I movimenti sono circolari, con uno spostamento in direzione del cuore, così da favorire la corrente centripeta dei vasi linfatici, e provocare una deformazione dei tessuti lenta e con lieve pressione. Tramite la frequente ripetizione delle prese durante il trattamento si riesce a stimolare l’automatismo muscolare dei vasi linfatici (contrattilità linfovasale) in maniera tale che la possibilità di una contrazione rafforzata persista per delle ore.

La RPG fa parte delle discipline terapeutiche che considerano l’essere nella sua globalità. Osserva l’individuo da un punto di vista sia strutturale che funzionale. Individua le disfunzioni che sono alla base della patologia al fine di eliminare o ridurne le cause. Guida il paziente al proprio e originale stato di salute, modificandone il modo di percepirsi e di usare le parti del proprio corpo, con particolare riguardo alla postura, ai muscoli ed alla mobilità articolare.

La ginnastica correttiva prevede esercizi specifici per correggere paramorfismi, comportamenti scorretti che si manifestano soprattutto in bambini e adolescenti e che sono spesso sintomo di scoliosi, lordosi, varismo e valgismo. Prevede l’uso del gioco per stimolare i giovani: esercizi con la palla medica, uso di spalliere, palloni o elastici. Si tratta di esercizi molto specifici e pensati per risolvere determinati disturbi. Questa attività nei bambini è stimolante e divertente, ma permette allo stesso tempo, di correggere posizioni del corpo e movimenti scorretti.

Il massaggio decontratturante è un trattamento terapeutico per la cura delle contratture provocate da uno sforzo muscolare o da atteggiamenti posturali ripetuti nel tempo. La sua funzione e quella di cercare di riportare il tono muscolare al suo livello normale con lo scioglimento delle contratture. Le manovre e la pressione eseguita durante il massaggio faranno in modo che i tessuti vadano ad espellere i prodotti di scarto e l’acido lattico presente nella zona. Massaggiando la zona si attivano molti centri nervosi e si può notare un miglioramento anche dopo una sola seduta.

La terapia manuale si svolge attraverso una serie di movimenti specifici che portano alcuni cambiamenti strutturali all’interno dei tessuti specifici. Comporta anche cambiamenti nella neurofisiologia del paziente e di conseguenza aiuta nella Riduzione dei marcatori infiammatori, diminuzione del dolore, modifica delle aree corticali coinvolte ed eccitazione del sistema nervoso simpatico. Si tratta quindi di lavorare sul muscolo, sul tessuto connettivo o focalizzarsi invece sul sistema neurovascolare. Di rado la terapia è indirizzata a solo uno dei tre ma si tende a lavorare in sinergia per ottenere i migliori benefici.

I trigger points sono dei punti molto irritabili situati in una fascia tesa di un muscolo. Questi possono svilupparsi all’interno di qualsiasi tessuto muscolare e sono dovuti principalmente a cause come sovraccarico muscolare, traumi diretti o microtraumi ripetitivi. I pazienti colpiti lamentano dolore significativo sul punto stesso o dolore irradiato, rigidità, debolezza muscolare e limitazione dei movimenti

ll trattamento dei Trigger Points consiste nell’esecuzione di due tecniche: la compressione ischemica e il Restrain.

  • La compressione ischemica nella quale l’operatore applica una pressione lieve e crescente sul Trigger Points fino al rilascio del tessuto
  • Le tecniche di Restrain Miofasciale, o trattamenti manipolativi, costituite da manovre di frizione tissutale profonda localizzate in precise aree del corpo

La Riabilitazione Post-COVID 19 consiste in una presa in carico a 360°  del paziente che è stato affetto dal Virus. in letteratura sono stati evidenziato oltre 100 sintomi che possono persistere dopo l’infezione, tali sintomi vengono definite sindrome da long COVID. La riabilitazione verte sulla riduzione di questi sintomi, sul miglioramento del quadro respiratorio e sulla ripresa del tono-trofismo muscolare.

La Fisioterapia sportiva si occupa del recupero e della ripresa dell’atleta dopo infortunio. Si avvale di numerose tecniche sia fisiche che manuali per ottenere il massimo risultato con il minor tempo possibile, per permettere all’atleta di ricominciare a gareggiare.

Il kinesiotaping è un particolare ed innovativo tipo di bendaggio muscolare ottenuto mediante l’applicazione di nastro per taping, chiamato anche cerotto tape. E’ una tecnica basata sul processo di guarigione naturale del proprio corpo, attraverso l’attivazione dei sistemi circolatori e neurologici. L’invenzione risale agli anni 70 e si deve al chiropratico giapponese Kenzo Kase. Questo cerotto ha caratteristiche particolari in quanto è molto elastico, resistente all’acqua, con peso e spessore paragonabili alla cute umana, tutto di cotone, anallergico, non è invasivo e non rilascia alcuna sostanza farmacologia nel corpo umano, a differenza dei comuni cerotti. Inoltre, non ha alcuna controindicazione, le principali controindicazioni si riferiscono allo stato della cute: se questa non è integra, o ci sono stati infettivi locali, dermatiti, è sconsigliato l’utilizzo del kinesio tape neanche per le donne in gravidanza o in situazioni come la sclerosi multipla e altre malattie progressivamente degeneranti. Il kinesiotaping è particolarmente usato dagli sportivi, in quanto contribuisce alla ripresa dell’attività motoria di un muscolo e del drenaggio linfatico, riduce e protegge dalle infiammazioni.

La riabilitazione neurologica si rivolge a persone che hanno subito una perdita di autonomia a seguito di disabilità conseguenti a malattie congenite o acquisite a carico del sistema nervoso centrale e periferico.

Tra queste patologie vi sono ictus, malattie neurodegenerative come morbo di Parkinson, sclerosi multipla o a placche, polinevriti, miopatie ecc

Le attività di riabilitazione neurologica si propongono di ridurre la disabilità causata da tali problemi, favorendo la capacità intrinseca e adattiva di recupero della persona assistita, stimolando la partecipazione attiva al programma riabilitativo.

 

La riabilitazione Geriatrica si occupa del trattamento a 360° delle persone diversamente giovani. Si parte dal miglioramento della mobilità articolare e muscolare al controllo e al miglioramento dell’equilibrio fino a trattare le specifiche patologie legate all’età senile.

La malattia di Parkinson rappresenta una delle cause più frequenti di disabilità fra i soggetti anziani.  È una patologia neuro-degenerativa cronico-progressiva, caratterizzata da disturbi di tipo motorio, come la bradicinesia (povertà e lentezza nel movimento), il tremore a riposo, la rigidità, la postura in flessione e l’andatura strascicata a “piccoli passi”, possono coesistere anche deficit dell’equilibrio. 

La terapia della Malattia di Parkinson non può prescindere dall’approccio farmacologico, ma  è  fondamentale che, quest’ultimo, sia associato al trattamento riabilitativo neuromotorio.

Le tendenze attuali tendono a dare molta importanza alla precocità dell’intervento riabilitativo, che implica anche un addestramento del paziente e dei suoi familiari. Definiti diagnosi e terapia, volti alla stabilizzazione del quadro clinico, si procede alla stesura di un adeguato progetto riabilitativo con  approccio di tipo multidisciplinare. I trattamenti saranno differenti a seconda dello stadio della malattia (iniziale/ben compensato o avanzato/scompensato), tenendo sempre presente che ogni singolo paziente può esibire disabilità diverse e di entità variabile, per cui, si tenderà a personalizzare il trattamento in base ai singoli casi per ottenere i migliori risultati possibili.

Gli obiettivi della terapia riabilitativa motoria sono:

  • migliorare la mobilità del paziente;
  • migliorare l’equilibrio e la coordinazione;
  • migliorare la postura;
  • migliorare la respirazione;
  • migliorare il cammino per ridurre il rischio di cadute;
  • incrementare le autonomie.

Il trattamento fisioterapico dovrebbe avere una frequenza quotidiana e gli esercizi andrebbero fatti sia in ambulatorio che a domicilio, per mantenere i risultati conseguiti, dal momento che l’obiettivo primario è quello di mantenere l’autonomia del paziente.

La riabilitazione motoria, nel paziente affetto da Malattia di Parkinson, favorisce un rinforzo globale della muscolatura, un aumento dell’ampiezza dei movimenti e del grado di rilassamento muscolare.

La riabilitazione oncologica ha l’obiettivo di limitare al minimo la disabilità fisica, il deficit funzionale, cognitivo e/o psicologico che spesso possono accompagnare la malattia e manifestarsi nel corso o a seguito del tumore e delle terapie ad esso correlato.

La rieducazione vestibolare è una terapia funzionale attuata in caso di disturbi dell’equilibrio.

I capogiri, le vertigini, il senso di disequilibrio causano nel paziente un forte senso di inabilità e di insicurezza riducendo, a volte in modo significativo, l’autonomia e la qualità della vita.

Attraverso un programma di esercizi specifici, essa cerca di adattare le funzioni alterate alla nuova situazione determinata dalla malattia

Il trattamento riabilitativo, che utilizza strategie adattive, sostitutive e di abitudine, comprende una serie di esercizi di riequilibrio e di movimento corporeo, mirati al caso specifico, finalizzati a migliorare il controllo della postura e adattenuare il sintomo di instabilità o di vertigini.

L’obiettivo della riabilitazione vestibolare non è, infatti, la guarigione da una patologia, ma il ripristino delle funzioni alterate.

Durante le sedute è richiesta una collaborazione attiva e consapevole del paziente poiché coinvolge meccanismi cerebrali di apprendimento, memorizzazione e riprogrammazione di funzioni complesse.

APPROFONDIMENTI

19 Set: Approccio comunicativo con il Paziente

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09 Gen: La correlazione tra occhio, piede cervicale nel Sistema Posturale

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CONTATTI

DOVE SONO

Via Piero Martinetti, 12 – 20147 Milano (MM Gambara)
Orari:
Lunedì, martedì, giovedì e venerdì  08:00 – 20:00
Mercoledì, sabato e domenica: chiuso
Mob: (+39) 348 2263 444
Email: info@umbertomotta.com

Web:
www.umbertomotta.com

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